IL VECCHIO BLOG DI ADRIANO Creative Commons License
                                        
         
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sabato 28 febbraio 2009

Chiaramente

Chiaramente, per poter dare le dimissioni in questo modo è indispensabile avere la certezza matematica di avere un nuovo posto di lavoro.

Chiaramente, dopo la recente esperienza non dirò quello che dicevo un'anno fa a proposito di speranze e aspettative varie, non mi aspetto niente di niente.

Chiaramente, l'anno passato come lavoratore a disco orario, nonostante la piccola soddisfazione di aver detto senza mezzi termini ciò che penso (non tutto) del mio ex datore di lavoro alla sua compagna, mi ha lasciato un certo retrogusto amaro in bocca.

Chiaramente, sono consapevole del fatto che attualmente, in un periodo di crisi come questo che stiamo vivendo, le probabilità di riuscire a trovare un posto di lavoro a tempo indeterminato, sono più o meno le stesse di essere colpiti da un fulmine.

Chiaramente, questa volta, spero che duri un pò di più.

venerdì 27 febbraio 2009

Il melone

Io sottoscritto ..... Adriano cod. fiscale .....DRN........ a partire dalla data odierna, rassegno le mie dimmissioni senza effetuare il preavviso.

Consegno il badge rileva presenze.... tanti saluti e baci.

L'unica cosa che realmente mi spiace è non essere riuscito a darle direttamente a lui le dimissioni.

Una piccola soddisfazione però me la sono tolta, anzi due.

La prima è non aver dato la soddisfazione a uno stronzo del genere di sentirsi ancora una volta padrone della sorte di chi per caso incrocia la sua strada, per una volta dovrà rassegnarsi, è stato preceduto.

La seconda è stata vedere la faccia della sua compagna quando le ho detto «Sono venuto a rassegnare le mie dimissioni perché ho trovato un nuovo posto di lavoro e comunque si ricordi bene che in ogni caso anche il niente è meglio di questo posto» ha fatto la faccia di chi ha appena ingoiato un melone intero, che bello, certe soddisfazioni ti ricaricano anche se ripeto la sfiga ha voluto che le dimissioni non potessi darle direttamente a lui.

Comunque sia, no problem, prima o poi le nostre strade, anche se per pochi istanti, si incroceranno di nuovo, in quell'occasione sarò pronto a dirgli tutto quello che penso di lui.

Lui sarà pronto a ingoiare un melone?

mercoledì 18 febbraio 2009

La bici di Marco

Perché la bici di Marco non c’è?

Il ritrovo è al solito distributore di benzina e poi si parte per una domenica in buona compagnia.
La destinazione è il
rifugio Martina dove abbiamo prenotato una tavolata per quattordici persone, più o meno si tratta del solito gruppo collaudatissimo di amici che sanno stare bene insieme.
Il posto si presta ad accogliere allegre comitive come la nostra, il tempo è splendido, un bel sole ci accompagna fino a
Monte San Primo ma prima di arrivare a destinazione, facciamo tappa al Santuario della Madonna del Ghisallo.
Anche questa volta, come sempre, rivedere i cimeli dei grandissimi del ciclismo mi ha emozionato.
C’è la bici di
Francesco Moser, quella del record del mondo, c’è la bicicletta di Gino Bartali e quella di Fausto Coppi, c’è quella di Gimondi e quella di Merckx, ci sono moltissime maglie dei grandi del ciclismo, in un angolino nascosto c’è una fotografia con due date una della nascita e una della morte, è una foto di Marco.
Arrivati a destinazione, ancora prima di parcheggiare, ci rendiamo conto che il sole che ci ha accompagnato per tutto il viaggio non è stato sufficiente a cancellare le tracce di un inverno molto rigido, la neve è ancora presente, anzi è ovunque, il sentiero che porta al rifugio è ghiacciato, questo provoca molte cadute sia all’andata sia al ritorno, ma forse proprio questo particolare è quello che rende questa gita memorabile.
Nessuno di noi è riuscito a non cadere, c’è chi è caduto prima di pranzo e chi (la maggioranza) dopo.
Tornando verso le auto era praticamente impossibile stare in piedi, un po’ perché camminare in discesa su una strada ghiacciata è molto difficile, un po’ perché dopo aver pranzato in un rifugio, tutto il cibo ingurgitato favorisce un certo rilassamento, così prima uno poi l’altro ci siamo trovati tutti giù per terra, per fortuna senza gravi conseguenze.
Gli imprevisti concorrono a rendere uniche certe situazioni.
Per finire facciamo tappa davanti al Santuario della Madonna del Ghisallo in un locale pieno di ballerini alquanto attempati tutti persi in danze troppo antiche per alcuni di noi.
È stata una bella giornata, molto divertente.
C’è una sola cosa che non riesco a capire, perché la bici di
Marco non c’è?

lunedì 16 febbraio 2009

La solitudine dei numeri primi

Alice è una bambina come tante altre, e come tante altre bambine ha un padre che la obbliga a fare qualcosa che lui ama, ma lei odia.
Il padre ripone nella figlia molte speranze per una carriera nello sci sportivo, la obbliga quindi a frequentare controvoglia una scuola di sci.
Una mattina di nebbia fitta, Alice non ha voglia di prendere parte alla lezione di sci, il latte bollente bevuto a colazione della colazione le ha bruciato la lingua e ora è un macigno nel suo stomaco.
Da un po di tempo Alice una volta sulla pista ha lo stimolo di orinare, anche se è andata in bagno da poco, è più forte di lei, deve farla... anche quella mattina persa nella nebbia, staccata dai compagni, lo stimolo è fortissimo, ma questa volta non si tratta solo di orinare, non resiste, se la fa addosso.
Umiliata, vorrebbe solo tornare a casa, farsi una bella doccia calda, mettersi dei vestiti puliti e passare la giornata a fare niente, cerca di scendere a valle, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba.
Rimane da sola, non può muoversi, ha paura.
Mattia è un bambino intelligentissimo, ha una gemella, Michela.
Lei è una bambina con molti problemi, la sola presenza di Michela è umiliante per Mattia di fronte ai suoi coetanei.
Normalmente nessuno invita mai Mattia e Michela ad una festa, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia non vuole proprio rovinarsi l'occasione per una giornata divertentissima da passare con gli amici, così abbandona Michela nel parco, promettendole che tornerà presto da lei.
Due episodi, due storie molto diverse tra loro che segneranno le vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti.
Le loro esistenze si incroceranno, Mattia e Alice scopriranno di essere fortemente uniti ma anche irrimediabilmente divisi.

martedì 10 febbraio 2009

REXTT12E "la scheda"

«wow, quanti piatti oggi, lascia dai la lavastoviglie, la carico io».
Per la serie le ultime parole famose, ecco, anche questa volta il danno capita nel momento meno opportuno, proprio quando il carico di piatti e stoviglie è particolarmente consistente.
… improvvisamente e senza alcun preavviso selezionare il tipo di lavaggio più indicato è diventato impossibile, inizia così una lunga serie di tentativi spegni/accendi, niente.
Mi dedico allora allo smontaggio del pannello di comando, controllo se tutti i cavi sono ben collegati alla scheda e rimonto, niente.
«Strano, molto strano, potrebbe trattarsi della scheda».
Rismonto ancora una volta il pannello di comando, ma stavolta smonto pure la scheda, con molta delicatezza la soffio con l’aria compressa e la metto al sole …potrebbe trattarsi di reumatismi, in tal caso porterò la lavastoviglie, un paio di settimane al mare, lontano dall’umidità brianzola, niente non ha funzionato, non si tratta di reumatismi.
…Io non so più cosa fare, a questo punto ci dovrei provare, mi consiglia Vasco Rossi dalla radio, sì provare ma “a far cus’è” non ho la più pallida idea, ho i nervi a fior di pelle, mi viene in mente solo la dinamite.
Mi arrendo mi rivolgo a un tecnico che solo per uscire vuole 30€, ecchecacavolo, chi sei Mr. REX in persona?
Non abbiamo scelta, o laviamo a mano o accettiamo la visita di Mr. REX, facciamo la conta? Ok è andata. «Mr. REX, se per lei va bene, ci si vede venerdì alle 18,00».
Il genio dopo una piccola intervista ad amici e parenti della lavastoviglie emette la sentenza…silenzio in aula «è la scheda».
Nooooooo, non l’avrei mai pensato, ma come avrà fatto, sì, se li è proprio guadagnati i 30€.
«Mi dica dottore, abbiamo qualche speranza di salvarla?» dopo una rapida consultazione con il suo staff (il tariffario) finalmente la sentenza «ci vorranno una decina di giorni e 220€, ma non temete la salverò» … finalmente arriva il giorno della guarigione, voglio subito sentire il dolce suono della mia REXTT12E.
Preso dall’emozione, mi stavo quasi dimenticando «arrivederci vostro onore, è stato un piacere conoscere un grande genio come lei».
Daiiii accendiamola subito, facciamo subito sto lavaggio.
«…. Cos’è successo? Come mai siamo al buio?»
Mr. REX probabilmente ha sbagliato qualcosa perché senza alcun motivo e quando meno te lo aspetti la lavastoviglie per qualche oscuro motivo, stacca l’erogazione dell’elettricità, molto presto riceverà una proposta che non può rifiutare, come diceva Don Vito Corleone.

mercoledì 4 febbraio 2009

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

Harry Potter ha tredici anni, l'età della ribellione...

iniziano i primi scontri con gli zii, i Dursley, tanto che la zia Marge, l'amata sorella di zio Vernon, dopo continui insulti e provocazioni nei confronti di Harry e i suoi genitori, finirà gonfia e volante proprio come una mongolfiera, Harry è consapevole di aver infranto la legge dei maghi, sconvolto, fugge di casa.
Inizia così una nuova fantastica avventura.
Harry avrà modo di viaggiare sul Nottetempo, dove verrà a sapere dell'evasione dalla prigione di Azkaban, del pericolosissimo, Sirius Black.
Ad Hogwarts conoscerà il pofessor R.J.Lupin, un vecchio amico dei suoi genitori, un professore molto particolare grazie al quale la fine dei propri genitori, per Harry non sarà più un mistero.