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mercoledì 18 febbraio 2009

La bici di Marco

Perché la bici di Marco non c’è?

Il ritrovo è al solito distributore di benzina e poi si parte per una domenica in buona compagnia.
La destinazione è il
rifugio Martina dove abbiamo prenotato una tavolata per quattordici persone, più o meno si tratta del solito gruppo collaudatissimo di amici che sanno stare bene insieme.
Il posto si presta ad accogliere allegre comitive come la nostra, il tempo è splendido, un bel sole ci accompagna fino a
Monte San Primo ma prima di arrivare a destinazione, facciamo tappa al Santuario della Madonna del Ghisallo.
Anche questa volta, come sempre, rivedere i cimeli dei grandissimi del ciclismo mi ha emozionato.
C’è la bici di
Francesco Moser, quella del record del mondo, c’è la bicicletta di Gino Bartali e quella di Fausto Coppi, c’è quella di Gimondi e quella di Merckx, ci sono moltissime maglie dei grandi del ciclismo, in un angolino nascosto c’è una fotografia con due date una della nascita e una della morte, è una foto di Marco.
Arrivati a destinazione, ancora prima di parcheggiare, ci rendiamo conto che il sole che ci ha accompagnato per tutto il viaggio non è stato sufficiente a cancellare le tracce di un inverno molto rigido, la neve è ancora presente, anzi è ovunque, il sentiero che porta al rifugio è ghiacciato, questo provoca molte cadute sia all’andata sia al ritorno, ma forse proprio questo particolare è quello che rende questa gita memorabile.
Nessuno di noi è riuscito a non cadere, c’è chi è caduto prima di pranzo e chi (la maggioranza) dopo.
Tornando verso le auto era praticamente impossibile stare in piedi, un po’ perché camminare in discesa su una strada ghiacciata è molto difficile, un po’ perché dopo aver pranzato in un rifugio, tutto il cibo ingurgitato favorisce un certo rilassamento, così prima uno poi l’altro ci siamo trovati tutti giù per terra, per fortuna senza gravi conseguenze.
Gli imprevisti concorrono a rendere uniche certe situazioni.
Per finire facciamo tappa davanti al Santuario della Madonna del Ghisallo in un locale pieno di ballerini alquanto attempati tutti persi in danze troppo antiche per alcuni di noi.
È stata una bella giornata, molto divertente.
C’è una sola cosa che non riesco a capire, perché la bici di
Marco non c’è?

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