IL VECCHIO BLOG DI ADRIANO Creative Commons License
                                        
         
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lunedì 26 maggio 2008

Il giorno in più

Sveglia, caffè, tram, ufficio, palestra, pizza-cine-letto (magari non da soli)... Giornate sempre uguali, scandite da appuntamenti che alla fine si assomigliano tutti. Un giorno, però, Giacomo incontra sul tram una sconosciuta, e se la ritrova davanti il giorno dopo, e quello dopo ancora, così per mesi. Quelle tre fermate per andare in ufficio diventano un appuntamento importante della giornata, o meglio diventano "l'appuntamento". La sconosciuta però, ha un destino che la porterà lontano, molto lontano, così Giacomo decide di partire all'inseguimento di un sogno. Inizia così un gioco incredibile, coinvolgente.

Mi sono divertito veramente molto con questo libro... ad esempio mentre lui (Giacomo) è sull'aereo che lo porterà da lei (Michela) ha la necessità di usare il bagno e...

preso dai miei dubbi amletici, sul cesso ho commesso un errore. Ho tirato lo sciacquone mentre ero ancora seduto. Lo sciacquone dell'aereo funziona in maniera diversa da quello di casa. Scende l'acqua, ma in più (ed è quello che non avevo calcolato) c'è un risucchio d'aria tipo aspirapolvere, con una potenza di dodicimila atmosfere, credo. Quando mi sono alzato avevo i peli del culo stirati, lunghi come la coda di un cavallo. Per chiudere i pantaloni ho dovuto fare una treccia. Guardandomi allo specchio ho avuto anche la sensazione che gli occhi fossero più vicini alla bocca.
Sicuramente i polmoni erano nello stomaco.

Non mancano le emozioni ed i sentimenti in questo bel libro di Fabio Volo, non solo situazioni comiche o divertenti ma anche amore, sesso, viaggi, sogni e amicizia.

domenica 25 maggio 2008

Che Pizza !

Ogni volta che ci passavo davanti, l'impressione che mi dava era di un ristorante appartenente ad una di quelle catene che, inizialmente fanno tendenza, pieni zeppi di gente, con un servizio svogliato e peggio ancora un cibo che ricorda il cartone. Forse è proprio questo che mi ha impedito fino a ieri sera di vivere un'esperienza sublime.
Non voglio esagerare, ma improvvisamente ho cambiato il mio punto di vista...drasticamente.
Con un pelino di diffidenza, ieri sera abbiamo seguito il consiglio di alcuni amici «vedrai, lì c'è la vera pizza napoletana, inspiegabile, fine, morbida, con un gusto...» nella mia ignoranza pensavo che una pizza è una pizza, ormai non ci sono più le pizze di una volta, mi ricordo quand'ero piccolo, ogni domenica sera avendo una pizzeria vicino a casa, mio padre mi rendeva felice con una frase che era ormai un rituale «...dai Adriano, vai a prendere la pizza da Angelo» e io fiero come un cavaliere, obbedivo...che buona che era la pizza di Angelo, calda e filante con quel sapore di pizza, con quel profumo...oggi invece la pizza dovunque la si prenda ha un sapore standard: cartone con sopra un pò di pomodoro liofilizzato e con il resto degli ingredienti che non sanno di niente, certe volte mi chiedo perchè ci si ostina a chiamarla "pizza" e non "pizza?"
...comunque sia, dicevo che ieri grazie ad il solito passaparola che a volte per i commercianti vale più di mille pubblicità, abbiamo mangiato una pizza che ha avuto il potere per il tempo che la gustavo, di teletrasportarmi indietro di trent'anni. Il servizio è ottimo, veloce e atttento, proprio come tanti anni fà, prima arriva da bere, poco dopo arriva la Pizza ( con la P maiuscola ) il dolce poi...estasi.
Sì, ok ma chissà che conto alla fine, no no, niente di stravolgente, anzi anche il conto è una vera sorpresa, positiva intendo.
Beh ora non resta che svelare dove ho gustato questa bontà... semplice, qui.
Ah, dimenticavo, anche se l'attesa non è lunghissima, grazie ad un'organizzazione curatissima, se si è in molti, forse è meglio prenotare.

mercoledì 14 maggio 2008

Me lo godo

A volte capita che ci si senta così... oggi il lavoro mi ha donato momenti d'incazzatura vera, ma anche belle soddisfazioni, la più grande e incomprensibile (soddisfazione) avere l'imprensione di essere apprezzato e rispettato dal mio datore di lavoro, che praticamente mi conosce appena, ma mi apprezza e al giorno d'oggi , lasciatemelo dire, è già una gran bella soddisfazione.
La famiglia invece, mi ha regalato veri momenti veramente pieni di gioia, niente di speciale, è vero, la solita serata, ma è bastato guardare un pò più a lungo i miei cari che il mio cuore si è riempito di felicità, che bello, per una volta non sò perchè sono sereno... e mi godo il momento.

venerdì 9 maggio 2008

Vasco & Heineken

E così anche per quest'anno il concertone dello zio non lo perderò, ce lo siamo assicurato, adesso rimane solo da aspettare e nel frattempo, imparare bene le canzoni del nuovo disco di Vasco, almeno oltre ai classici, Siamo solo noi, Albachiara, Vita spericolata ecc... potremo divertirci a cantare anche i nuovi pezzi. Però ( stò cavolo di però, non manca mai ) essendo la prima volta che vado ad un Heineken jammin festival, ho qualche dubbio che mi tormenta...si vede bene? si sente bene? la birra poi, è gratis? Boh, chi lo sa, vedremo, una cosa è certa anche stà volta potrò dire...io c'ero.

sabato 3 maggio 2008

Un posto nel mondo

"Voglio lasciarmi andare, voglio di più per me, voglio buttarmi per cadere verso l'alto."
Michele ha un amico, Federico. Uno di quegli amici con i quali dividi tutto: l'appartamento, la pizza e la birra, ma anche i sogni e le frustrazioni, le gioie e i dolori, e qualche volta le donne.Un giorno Federico decide di mollare tutto e partire. Stanco della vita monotona di provincia, se ne va alla ricerca dell'altra metà di sè. Michele invece resta. Quando torna, dopo cinque anni, Federico è cambiato. Ora è sereno, innamorato di una donna (Sophie) e della vita. Sembra una storia a lieto fine, ma non è così. Federico all'improvviso riparte, stavolta per un viaggio molto più lungo. Ritornerà ( a sorpresa) nascosto dietro gli occhi di una bambina, Angelica. Le vicende di Michele, Federico, Francesca e Sophie sono quelle di un gruppo di giovani alla ricerca del loro posto nel mondo. In questo libro Fabio Volo mette insieme le vite dei protagonisti come i pezzi di un puzzle, scegliendo ancora una volta l'universo femminile come codice d'accesso. Leggero e divertente.

Canto XXXV-Inferno (Donne affette da endometriosi)

Si stima che siano 150 milioni in tutto il mondo le donne affette da endometriosi, di cui circa 14 milioni in Europa, ma nonostante ciò l'endometriosi resta una malattia silenziosa e sconosciuta, a cominciare dalle cause. Una malattia su cui si fa poca ricerca, che spesso non viene riconosciuta come tale e che purtoppo nel 60% dei casi è molto dolorosa fino a diventare invalidante.
E soprattutto l'endometriosi è un grande ostacolo per le donne che cercano una gravidanza, qualora si riesca a rimanere incinta, è il sistema ideale per diminuire gli effetti dell'endometriosi.
Veronica Prampolini racconta in questo libro la sua battaglia contro l'endometriosi, gli interventi subiti, le difficoltà incontrate per il riconoscimento della sua malattia, l'impatto sulla vita di coppia e sulla vita sociale e lavorativa, il desiderio di poter nonostante la malattia, avere un bambino e la sua ricerca attraverso la procreazione assistita.
Si tratta di un libro/blog a cuore aperto, l'autrice racconta senza risparmiarsi e senza timori la sua esperienza con questa malattia che è effettivamente sconosciuta a moltissimi. Non risparmia di manifestare la propria rabbia per la scarsissima attenzione che viene data all'endometriosi anche se si tratta di una malattia invalidante...Ho letto su Internet che le persone malate di depressione nel mondo sono 150 milioni.
Questa cosa mi lascia esterefatta.
Tutti noi sappiamo cosa sia la depressione. La parola depressione è nella bocca di noi tutti quasi quotidianamente, soprattutto come luogo comune. A volte la si pronuncia con leggerzza, a volte con il consapevole dolore di chi la vive sulla propria pelle.
Se mi mettessi a fermare la gente per strada e chiedessi loro cos'è l'endometriosi sono sicura che più del 90% delle persone non lo saprebbe. Concedetemi la battuta, ma neppure Word, il programma con il quale sto scrivendo, conosce l'endometriosi. Continua a sottolinearmela in rosso come se contenesse un errore ortografico. Se scrivo cancro, epatite, ictus, infarto, risulta tutto corretto. Endometriosi no. È una parola nuova, una malattia nuova.
Dopo aver conosciuto questa malattia subdola dai racconti di Veronica Prampolini, ho subito avuto il desiderio di augurare a lei e a tutte le donne che come lei devono convivere con l'endometriosi, innanzitutto che la scienza voglia occuparsene più di ciò che sta facendo attualmente e comunque che la vita possa concedere a tutte loro ciò che più di tutto cercano. In bocca al lupo.

giovedì 1 maggio 2008

...in bicicletta !

Finalmente mi sono deciso, da domani, tempo e gambe permettendo, andrò a lavorare in bicicletta, alla faccia dei grandi petrolieri, che se ne strafottono delle conseguenze dei prodotti che vendono a peso d’oro, dei costrutori delle euro4, euro5, euro6, euro... che restano sempre scatole di latta, dei politici che piuttosto di incrementare i mezzi pubblici, magari non inquinanti e incentivarne l'utilizzo o progettare nuove piste ciclabili, mettono al centro dei loro pensieri, nuove rotonde e nuovi parcheggi . Sì, bravo, fai lo spiritoso… adesso che stai lavorando a un chilometro da casa, ci mancherebbe… effettivamente chi per recarsi al proprio posto di lavoro è obbligato ogni giorno a spararsi code interminabili, oppure viaggi da incubo su treni perennemente in ritardo, la mia affermazione potrà sembrare una pura presa per i fondelli, ma lo giuro non lo è, si tratta solo ed esclusivamente della volontà di sfruttare fino in fondo un’opportunità che la sorte mi ha riservato, devo anche dire però, che i vari impegni settimanali/sportivi dei miei figli, mi costringeranno a usare l’auto almeno un paio di giorni ogni settimana, (porta, ritira, riporta, riritira) comunque è già qualcosa ridurre, anche se di poco, le immissioni di schifezze varie nell’aria, o almeno provarci.