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giovedì 9 ottobre 2008

Il diritto di morire

I progressi medici e scientifici degli ultimi anni ci hanno in qualche modo illusi di aver quasi raggiunto l'immortalità, facendoci dimenticare che la morte è un fatto biologico.
La malattia, sostiene Veronesi, stabilisce una relazione così stretta fra medico e paziente da far sì che il medico sia in grado di interpretare le volontà dell'ammalato, non ultimo il rifiuto di sottoporsi a cure inutili, e il desiderio di morire con dignità. Il libro, delinea la posizione intorno a questo tema dei vari Stati europei dove con l'eccezione di Olanda e Belgio, l'eutanasia è equiparata all'omicidio. Illustra infine il problema del difficile accesso alle cure palliative in Italia, dove esistono ostacoli legislativi all'uso farmacologico degli oppiacei.
A volte, quando mi capita di parlare di questo tema, non esito a sostenere che piuttosto che passare molti anni attaccato ad una macchina, preferirei l'esatto contrario, non voglio dire che non sia giusto fare il possibile per cercare di salvare una vita umana, ma accanirsi, non lo trovo giusto.
Chiaramente, è inutile dire che su un tema del genere, così delicato, personale, sia veramente difficilissimo avere le ideee chiare, magari condivise anche da altri, ma proprio perchè si tratta di idee personalissime, secondo me, non dovrebbero essere imposti nè l'accanimento, nè l'eutanasia.

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