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lunedì 22 novembre 2010

Il taxista napoletano

Nel mese d’Agosto ho passato qualche giorno a Napoli.
Era la prima volta che ci andavo e devo essere sincero, ero pieno zeppo di tutti quei pregiudizi che molte persone hanno quando ne parlano, infatti, la soglia d’attenzione per i vari oggetti di valore come orologio, telefono, portafogli ecc.. era altissima.
La prima impressione arrivandoci in macchina ha fatto subito crollare un pregiudizio, il traffico intenso sì ma dal mio punto di vista meno caotico rispetto a quello milanese, poi per quel che mi riguarda, vedere tre o quattro persone su uno scooter è più divertente che scandaloso.
Una volta parcheggiata l’auto, i nostri giri in città li abbiamo fatti a piedi e con i mezzi pubblici e/o turistici.
Una sera abbiamo cenato in un ristorantino dentro i malfamatissimi quartieri spagnoli facendo molta attenzione a tutti i movimenti intorno a noi, ma non siamo stati scippati o derubati.
Non per essere critico a tutti i costi ma “ho girato e rigirato senza sapere dove andare ed ho cenato a prezzo fisso” ma non sono riuscito a trovare la famosa ‘monnezza, non ho fatto incidenti e non sono stato nemmeno scippato.
Fortunatamente proprio quando pensavo di aver sbagliato città, qualche conferma l’ho avuta dalla gente molto simpatica e cordiale, non tutti chiaro, ma molte delle persone con cui ho avuto a che fare, lo erano e un’altra cosa che mi ha confermato di essere a Napoli è stata la dieta a base di pizza, devo essere sincero una pizza così non l’avevo mai mangiata.
Dopo pochi giorni a Milano la televisione ricomincia a parlare di ‘monnezza, ed io mi domando se il taxista che ci ha detto che Agosto non è il mese più indicato per vedere Napoli perché non ci sono i napoletani, voleva dire qualcosa in particolare.
Io, grazie alla breve esperienza che ho avuto, adesso non ho più pregiudizi di nessun genere, anzi spero di poterci tornare al più presto.

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