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domenica 27 aprile 2008

Domenica...lunatica

Avere un pò di amici ospiti a pranzo per una grigliata di carne è una gioia.
Dilettarsi a cucinare (come sempre) e a loro lasciare il grave compito di dilettarsi a mangiare...è una gioia.
Abbiamo alzato un pò il gomito, solo un pò...è una gioia.
Abbiamo preso i biglietti per andare a vedere Vasco Rossi all' Heineken Jammin' Festival il 21 giugno a Venezia...è una gioia.
In parole povere oggi dopo molto tempo, tra una salamella ed un bicchiere di Merlot abbiamo avuto modo di parlare di un pò di tutto, ferie, politica, lavoro...grazie al tempo stupendo di oggi, si può veramente andare a dormire con il cuore pieno di gioia.
Ma...
Non ti vergogni a cantare su Midomi...è triste.
Hai bevuto troppo, anche questa volta...è triste.

martedì 15 aprile 2008

Più pil(o) per tutti

E adesso?
Questo è ciò che ho immediatamente pensato appena il risultato delle elezioni era chiaro, ricordando i regalini che il nuovo presidente del consiglio fece a tutti i lavoratori dipendenti nel suo precedente mandato.
E adesso?
Questo è ciò che mi ha chiesto un mio neo/giovane collega che, vedendo il suo futuro nel mondo del lavoro, alquanto incerto, giustamente si preoccupa.
Senza ombra di dubbio, ciò che più mi preoccupa è come verrà anche questa volta, stravolto il mondo del lavoro... cosa si potranno inventare? forse che una bella palla al piede e l'eliminazione della pausa mensa potrebbero fare aumentare il pil.
Ah, il pil, ma siamo sicuri che sia veramente meglio aumentare la produzione, i consumi e conseguentemente, i debiti?
Forse tra qualche anno, piangeremo per via dell'inquinamento, per via dell'estinzione di qualche spece animale, per qualche nuova guerra, forse però avremo più pil per tutti, le veline da due, passeranno a quattro, Emilio Fede, sarà Ministro delle telecomunicazioni, Franco Baresi, Ministro dello sport, John Rambo, ministro della difesa e intanto la precarietà sarà sempre più presente nelle nostre vite... ma avremo più pil.
Non mancherà di certo la nostalgia: non avremo più l'ici, non avremo più il bollo di circolazione, già m'immagino le serate davanti ad un bel caminetto a rimpiangere i cari/vecchi balzelli, il pane costerà come l'oro, il vino sarà solo ed esclusivamente alla portata di quelli che avranno una attività propria, altro che bevetene tutti, questo è il mio sangue offerto per voi e per tutti, in remissione dei peccati... molti, i più fortunati tra quelli che attualmente non hanno un'attività propria, dovranno molto probabilmente accontentarsi solo del pil, a saperlo votavo Cetto la Qualunque che come primo obbiettivo dichiarato aveva proprio "più pil(o) per tutti".

lunedì 14 aprile 2008

Rigor mortis

Raccolsi il coltello da caccia con la mano sinistra e lo soppesai, poi lo passai nella mano destra per fare un confronto...

L'uomo era disteso nudo a faccia in giù nel bosco, la schiena screziata dal sole del Tennessee che filtrava tra gli alberi. inginocchiandomi accanto a lui, feci scorrere il pollice destro lungo la spina dorsale, cercando lo spazio tra la quarta e la quinta vertebra, proprio dietro i ventricoli del cuore. trovata la zona giusta, ci posai la punta del coltello da caccia, che lacerò la carne morbida. Poi mi chinai e cominciai a spingere. Ci volle più forza di quanto mi aspettassi e dovetti ricorrere a entrambe le mani, scaricandovi parte del mio peso corporeo...


Se si considera che questo è l'inizio, Rigor mortis, è senza ombra di dubbio un libro sconsigliato a chi si impressiona facilmente. Narra le indagini di Bill Brockton, un antropologo forense esperto su decomposizione e reazioni dei cadaveri nelle situazioni e negli ambienti più diversi, in particolar modo tutta la storia ruota attorno al ritrovamento del cadavere di una donna morta trent'anni prima ed in perfetto stato di mummificazione.
Quindi tra autopsie varie e incidenti paradossali provocati molto spesso dagli abitanti e dalle forze dell'ordine della Cookie County, un paesino arroccato sulle montagne del Tennessee, si giunge molto scorrevolmente ad un finale inaspettato.

mercoledì 2 aprile 2008

Il mondo che vorrei

Dopo quattro anni dal suo ultimo disco, ecco nuovamente lo zio.

Mi capita spesso di chiamarlo così quando parlo di lui, perchè con la sua musica ha accompagnato gran parte della mia vita, proprio come uno zio. Non sono più un ragazzino (purtroppo) di quelli che urlano e impazziscono per i loro idoli, ma c'è una tradizione radicata in me... l'uscita del nuovo disco di Vasco Rossi è una data che aspetto e che ancora oggi, per me non passa inosservata, tanto che in quest'epoca di "p2p" mi porta a spendere una ventina di euro, senza pentirmene.
Ma il nuovo lavoro dello "zio", non rientra nei soliti canoni della sua produzione... al primo ascolto, sono rimasto come se avessi ascoltato qualcosa troppo duro, troppo poco melodico, ma, ripeto, era solo il primo ascolto. Dopo pochi giorni dall'uscita di questo disco, posso dire tranquillamente che questo, non è un semplice disco di Vasco, questo disco è una vera e propria fotografia dei nostri giorni.


Amaro:
...e adesso che ho capito come va il mondo che cosa me ne faccio, della sincerità..
...qui si può solo piangere. E alla fine non si piange neanche più...
...so che non è così quello che avevi in testa, non ci puoi fare niente, la vita non si ferma..
...sai cosa c'è, lasciami stare, ho comprato una croce, e si vedrà...
Amore:
...Dovrei star qui a soffrire, a macerarmi dentro, a pensare il pomeriggio e anche la notte senza sapere perchè, non vivo senza te, non vivo senza te...
...mi piace proprio come sei, e anche quella che vuoi sembrare, mi piace perchè non ce la fai, e allora ti lasci andare...
...ho bisooogno... di te, te che hai bisooogno di me, te che hai bisogno di me, sì te!...

Manca qualcosa? no, direi proprio di no! Anche questa volta posso dire: grazie zio, per i sentimenti che mi risvegli.