Dopo quattro anni dal suo ultimo disco, ecco nuovamente lo zio.
Mi capita spesso di chiamarlo così quando parlo di lui, perchè con la sua musica ha accompagnato gran parte della mia vita, proprio come uno zio. Non sono più un ragazzino (purtroppo) di quelli che urlano e impazziscono per i loro idoli, ma c'è una tradizione radicata in me... l'uscita del nuovo disco di Vasco Rossi è una data che aspetto e che ancora oggi, per me non passa inosservata, tanto che in quest'epoca di "p2p" mi porta a spendere una ventina di euro, senza pentirmene.
Ma il nuovo lavoro dello "zio", non rientra nei soliti canoni della sua produzione... al primo ascolto, sono rimasto come se avessi ascoltato qualcosa troppo duro, troppo poco melodico, ma, ripeto, era solo il primo ascolto. Dopo pochi giorni dall'uscita di questo disco, posso dire tranquillamente che questo, non è un semplice disco di Vasco, questo disco è una vera e propria fotografia dei nostri giorni.
Amaro:
...e adesso che ho capito come va il mondo che cosa me ne faccio, della sincerità..
...qui si può solo piangere. E alla fine non si piange neanche più...
...so che non è così quello che avevi in testa, non ci puoi fare niente, la vita non si ferma..
...sai cosa c'è, lasciami stare, ho comprato una croce, e si vedrà...
Amore:
...Dovrei star qui a soffrire, a macerarmi dentro, a pensare il pomeriggio e anche la notte senza sapere perchè, non vivo senza te, non vivo senza te...
...mi piace proprio come sei, e anche quella che vuoi sembrare, mi piace perchè non ce la fai, e allora ti lasci andare...
...ho bisooogno... di te, te che hai bisooogno di me, te che hai bisogno di me, sì te!...
Manca qualcosa? no, direi proprio di no! Anche questa volta posso dire: grazie zio, per i sentimenti che mi risvegli.