Henri Charriere, detto Papillon, imputato ingiustamente d’omicidio nel 1931, è condannato all'ergastolo e condotto ai lavori forzati nelle prigioni della Guyana francese. Trasferito nelle terribili carceri dell'isola, stringe amicizia con un falsario, che sarà fondamentale per riuscire a corrompere le guardie e tentare di evadere. Papillon, è indomabile, ed ha in mente una cosa sola: tornare a riassaporare la libertà. Pur di riuscirci, rischia la vita in numerosi tentativi di fuga, i molti fallimenti però, lo porteranno ad essere ospite di diversi bagni penali, sempre più duri e spietati. Quattordici durissimi anni di detenzione, minano il suo fisico ma non ne domano lo spirito. Trasferito all'isola del Diavolo, Papillon tenterà una volta ancora la fuga e ci riuscirà. Il governo Venezuelano, lo libererà nel 1944, mettendo così fine alle sue avventure. Charriere racconta la sua giovinezza, segnata dagli orrori della prigionia, dai numerosi tentativi di fuga e le mille avversità da lui affrontate, con un realismo, che mozza il fiato e che rimane impresso nella memoria del lettore. Papillon, è quindi un romanzo che insegna, grazie anche alla sua durezza, quanto la libertà sia l'imprescindibile "dovere" d’ogni uomo. Se dovessi stilare una classifica dei miei libri preferiti, lo collocherei senza nessun dubbio sul podio.
martedì 19 febbraio 2008
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