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lunedì 28 gennaio 2008

Ultima fermata: Auschwitz

ULTIMA FERMATA: AUSCHWITZHo scoperto di essere ebreo solo stamattina. Entrando in classe, il bidello mi ha indicato il banco, dove avrei dovuto sedermi, lontano dagli altri compagni, e da Paolo, tra tutti il più caro.

Inizia così la storia di Arturo.

Arturo finzi è un personaggio di fantasia, la sua storia però, è tutt’altro che fantasia. Essa rappresenta con esattezza storica, ciò che è accaduto a migliaia di bambini e ragazzi italiani dall'anno 1938. Attraverso la vicenda di Arturo, si rivivono le amicizie, le emozioni dei primi amori, i sentimenti, le preoccupazioni dei ragazzi italiani negli anni della dittatura. Arturo si racconta attraverso un diario, parlando degli slogan e dei discorsi propagandistici che bombardavano i bambini al fine di educarli all’ubbidienza e alla devozione per il Duce. Arturo, è un ebreo che non sa nemmeno di esserlo, ma, prima le leggi razziali del 1938, poi la retata nel ghetto di Roma e infine la deportazione nei campi di sterminio, lo rendono progressivamente consapevole del dramma nazifascista.

Alla ragazza di cui è innamorato, prima di avviarsi al treno che porterà lui e la sua famiglia in un campo di sterminio, scrive così:
sia un tuo imperativo capire e ricordare.


1 commento:

vikymar13 ha detto...

Non è un personaggio di fantasia! Ho conosciuto e ascoltato l'autore frediano sessi e lui ha precisato che la storia di arturo finzi è vera! Non hanno messo il nome vero del ragazzo per la privacy! Pero le sue iniziali sono A e F..nel libro quindi chiamato Arturo Finzi!

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